Situato nel cuore dell’Oceano Indiano, tra fondali fantasmagorici e una folta vegetazione collinare, lo Sri Lanka è una meta ideale per chi desidera andare in vacanza in un luogo emozionante e ricco di sorprese.
Non è però quello che si potrebbe definire come un “Paese facile”, complice l’alta affluenza turistica, una superficie di per sé ridotta e una dotazione infrastrutturale insufficiente. Elementi a cui il governo locale ha risposto con una serie di leggi ad hoc a tutela tanto della fauna selvatica quanto della popolazione.
Vediamo dunque quali accorgimenti adottare per trasformare una vacanza in questo angolo del pianeta in un’esperienza capace di regalare ricordi indimenticabili.
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L’importanza di stipulare una polizza viaggio
Quando si viaggia lontano da casa bisognerebbe sempre preventivare una copertura assicurativa, così da tutelarsi da imprevisti come perdita del bagaglio, infortuni e malattie, che non dovrebbero ma possono capitare.
Un’assicurazione viaggio per lo Sri Lanka, conseguita con una compagnia dalla comprovata esperienza e in grado di offrire una formula personalizzata, si rivela una formula di tutela quanto mai preziosa, soprattutto se mette a disposizione un servizio di interpretariato e la possibilità di ricevere assistenza (anche medica) da remoto. Si avrà modo di partire più sereni, sapendo che, qualora se ne avesse bisogno, si riceverà il supporto di professionisti qualificati.
Lo Sri Lanka vuol dire mare, ma occorre fare attenzione
Predisporre un’assicurazione di viaggio quando si va alla volta di un Paese come lo Sri Lanka permette anche di esperire con maggiore apertura gli usi e costumi locali, che sono decisamente particolari e necessitano di alcune accortezze dal punto di vista comportamentale.
Qualcosa che vale anche per chi pratica surf, dove il pericolo è dietro l’angolo, dal momento che presso le strutture pubbliche non c’è alcun personale di assistenza e gli ospedali sono situati sovente a una distanza considerevole.
È inoltre sconsigliata la pratica del whale watching, complice l’impatto negativo della presenza dell’uomo sulle balene blu, anche perché gli esemplari rimasti sono davvero pochi. Da “lasciare in pace” pure le tartarughe marine: sul posto vengono proposte diverse esperienze dove si liberano le tartarughine nate all’interno delle vasche, una pratica che però non favorisce il perpetuarsi della specie.
Altrettanta cautela nei luoghi di culto e abitati dalla popolazione locale
Lo Sri Lanka è un Paese dove la povertà, purtroppo, è di casa ma il suo popolo è molto dignitoso: le persone da queste parti non amano essere fotografate. Siccome buona parte dei sentieri dedicati all’escursionismo si trova nelle vicinanze dei luoghi di culto, occorre muoversi nel rispetto della privacy altrui, ricordando di togliere le scarpe prima di accedere ai templi.
C’è poi un’accortezza particolare da adottare per quanto riguarda la montagna simbolo di questo Stato, oggetto di pellegrinaggio da dicembre fino ad aprile. In questi mesi la salita ripida dell’Adam’s Peak andrebbe lasciata inviolata, a favore dei pellegrini, riservandosi di farlo nel mese di maggio, quando inoltre le condizioni climatiche risultano più favorevoli.
Una buona idea è invece quella di un tour guidato degli 8 siti che si trovano sotto la tutela dell’UNESCO: una delizia per gli occhi e lo spirito. Assicurarsi le prestazioni di una guida locale permette di scoprire al meglio l’essenza di questi luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità.